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Imperia Rugby e Union Riviera Rugby: presenza di massa per i selezionati dalla under 14 alla under 18 per il primo festival di categoria

Nov 26, 2017

A poco più di un mese e mezzo di attività rugbistica compiuta, iniziano le convocazioni per le rappresentative di categoria. Inizia il settore under 14, quello nel quale si ravvede la necessità di maggiore sviluppo e di quantità di partite per formare l’esperienza. L’occasione è il festival di categoria, classe 2004, che si svolgerà domenica 26 novembre a Genova, presso lo stadio Carlini di Genova. I selezionatori hanno compiuto un lavoro sicuramente attento, dato che la loro presenza compre l’intera regione. In particolare spiccano figure conosciute, dal tecnico Alessandro Bottino al profeta del rugby savonese Ulisse Becher, al caudillo degli Amatori Paul Marshalssay, ma anche Imperia Rugby/Union Riviera Rugby fanno la loro parte sia con Donato Nesta in orbita Salesiani Vallecrosia sia con l’abile preparatore atletico (e non solo) Alessandro Castaldo. Sui 46 giocatori convocati, dopo Recco e Cus Genova che fanno la parte del leone e del resto hanno vinto già molto in categoria, c’è proprio l’Imperia Rugby. Meglio di Amatori, Province dell’Ovest, Savona e Salesiani di Vallecrosia. E se questi ultimi contribuiscono a tenere alta la bandiera dell’estremo Ponente ligure, gli altri ambiti di reclutamento sono sicuramente di prim’ordine. Ben sei convocati per l’Imperia. Conosciamoli.  Luca Parodi, prima linea di sostanza, capace di guizzi improvvisi e di andare oltre la linea difensiva. Riccardo Nunziata è un giocatore in evoluzione, sgusciante, ha capacità di regista, ma sa correre e portare avanti la palla, innescando pericolose azioni offensive. Francesco Chiappori non si scopre adesso: silente, apparentemente pacioso, grande fisico, tecnica di placcaggio non timorosa, metaman accertato e notevole corridore nonostante l’imponenza. Giuseppe Rovere è il suo “compare”, meno veloce, ma dirompente ball carrier, una seconda linea a tutt’oggi naturale. Fanno piacere poi le convocazioni di Francesco Borca e Patrick Gheza. Possono essere due scoperte, due rivelazioni. Borca corre molto, è veloce, sa giocare anche da mediano di mischia, ha vinto timori atavici, si applica e anche in terza linea fornisce un contributo costante. Gheza ha vinto la sua scommessa nella scorsa stagione. I tecnici, da Perrone ad Abbo, oggi rimasto al suo fianco, lo hanno impostato da estremo. Gioviale e comunicativo, oggi si impone per un fisico in crescendo e per la sicurezza anarchica di prese al volo nonché per un gioco al piede, anche sui piazzati, non comune. Certo, per loro sarà la prima volta importante, però avranno molto da imparare accanto al meglio della regione. C’è del lavoro da fare, su sé stessi e con i compagni, ma i primi mattoni sono collocati. Minori sorprese e più collaudati sono sicuramente i giocatori di under 16 e under 18, ormai targati Union: a Genova anche per loro primo festival stagionale, tutto nel pomeriggio. Per la under 16 vi sono ben 16 convocati e non è davvero male, perché sono tanti quanti Savona e più di ogni altro società: di fatto il Ponente è un blocco Union / Savona. E la Union è ancora un gruppo in formazione, visto che sicuramente le cose migliori si vedranno più avanti nel tempo. I convocati sono il tallonate Maggioli, il mediano Ardoino, combattenti come Abbo, gente veloce come La Rosa o Vuerich, il solidi Ferrari, Ranise, Quarri, il dirompente Cutrì, frutto del nuovo vivaio dei Salesiani Vallecrosia e ancora Izadi Fre Marin, che impressiona per silente maturità. Il copione si ripete per la categoria under 18. In questo caso per la Union è convocata praticamente l’intera squadra, ben 14 nomi: Signorella, Bravo, Ardoino, Marasco, Calzia, Landini, Archimede, Campanini, Sega, Braccini, Mitolo, Sambito, Trezza e il mediano di mischia Ferraro. 14 su 25 per affrontare i pari età del Levante. E sarà sicuramente spettacolo. L’ampia selezione fa piacere anche in relazione alla qualità dei selezionatori, tra cui il tecnico principale, Alessandro Bottino e il sempiterno Rocco Tedone. Tanto lavoro, di società e soprattutto dei tecnici che sacrificano molto di sé stessi per una soddisfazione non da poco. Ed è solo l’inizio.

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